area ex cai – cementi alta italia
PROGETTO GABANON
CASALE MONFERRATO
ALESSANDRIA
Italia
DAL 2018 (IN CORSO)
SCALA: COMPLESSO INDUSTRIALE
PROPRIETà:
CAI – CONVERSIONE AREA INDUSTRIALE SRL
TEAM:
PROGETTO ARCHITETTONICO: ARCH. Manuel Ramello, Alessandro Depaoli, Damiana Sarah Russo
PROGETTO VERDE: ARCH. Marco Bay
PROGETTO STRUTTURE: ING. Riccardo Franciscono
PROGETTO IMPIANTI: ING. Marcello Prina
PROGETTO GRAFICO E INTERIOR DESIGN: MARGHERITA BUZZI
DL: ARCH. Manuel Ramello
SICUREZZA: GEOM. Marco Cibin
L’area ex CAI – Cementi Alta Italia è un ex sito produttivo dell’industria cementiera localizzato fuori dall’abitato di Casale Monferrato. Costruito per la Fratelli Palli e Caroni negli anni ’20 del Novecento, e oggi di proprietà della Buzzi Unicem S.p.A., lo stabilimento per la produzione di cementi idraulici era parte di un’area industriale piuttosto estesa, comprendente anche gli stabilimenti della Eternit. Oggi l’area di Borgo Ronzone è priva di una vocazione vera e propria e appare come un esempio di città-territorio, diffusa e frammentata. Il Comune ha tentato di riattivare l’area dapprima con un Contratto di Quartiere, confluito poi in una più strutturata variante al P.R.G. Comunale. Proprio nell’ambito della variante è stato elaborato il progetto Gabanon per l’area ex CAI.
Ad una prima fase di conoscenza e conservazione selettiva, curata dal team EXINDUSTRIA e raccontata qui, è seguita una progettazione multidisciplinare per la realizzazione di un polo ricettivo-sportivo. Il gruppo di progetto, guidato da un’attenta committenza, ha immaginato uno scenario di sviluppo in più fasi per l’area che potesse essere motore di sviluppo e vetrina per il territorio del Monferrato casalese, serbandone anche i ricordi legati all’industria del cemento. L’ex CAI dovrà divenire un hub del turismo sostenibile e dolce, con un’ampia offerta ricettiva – dall’ospitalità in camere e camerate, alle aree attrezzate per i camper e le tende, alle case temporanee – e di servizi – dal noleggio e-bike alla ciclofficina, dalla ristorazione alle aree dedicate al gioco e allo sport. La vision di progetto può essere ben riassunta in 4 parole chiave: memoria, territorio, sostenibilità, accessibilità.
Quest’area dal carattere monumentale, dato dalle architetture industriali ben leggibili in essa conservate, verrà invasa da un verde a tratti puntuale a tratti denso, che mette in dialogo e definisce al tempo stesso le differenti aree funzionali. Il verde garantirà anche, in concorso con le pavimentazioni in calcestruzzo drenante, un’elevata porzione di suoli permeabili, limitando l’impatto ambientale del progetto.
La progettazione architettonica dei diversi lotti si è basata, così come per la prima fase di lavoro, su una “conservazione selettiva” che potesse agganciare la memoria dei luoghi alle nuove funzioni insediate. Le parti di nuova costruzione, moderne e ben individuabili, integrano gli edifici e legano idealmente le differenti zone funzionali. Questi nuovi elementi sono stati concepiti pensando al loro intero ciclo di vita, dalla produzione allo smaltimento, in un’ottica di compatibilità ecologica. Anche sul piano energetico la sostenibilità è stata l’obiettivo primo del progetto, per questo si è pensato ad un sistema per la produzione di energia elettrica con impianto fotovoltaico e a sistemi di illuminazione con spegnimento automatico, per limitare emissioni e consumi.
In particolare, il team EXINDUSTRIA si è occupato della progettazione architettonica alle differenti scale – territoriale e del singolo edificio – e del contenuto culturale e narrativo, che confluirà nel percorso di fruizione storico-turistico dell’area.
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Foto © Fabio Oggero